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Direttrice Editoriale: Paola Banone Fotografo: Franco Covi
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Editoriale
Dreamtimedancemagazine, redazione nata in una periferia milanese in cui abbiamo la nostra sede operativa. Siamo cresciuti come una redazione giovane, diversa e indipendente, per viaggiare nel mondo della danza e di molto altro, dal balletto al contemporaneo, dal teatrodanza al mixability. Un magazine edito dall'Associazione Culturale Vi.d.A., produttore del Festival Internazionale Dreamtime: danza senza limiti, che della Mixed Abilities Dance ha fatto la sua bandiera. Il magazine si avvale della collaborazione di affermati professionisti, nuove leve, sguardi molteplici sul complesso mondo della danza. Paola Banone, direttrice del festival Dreamtime, coordinatrice del magazine, ricercatrice, da tanti anni compie un lavoro mirato sul mixability e sulla relazione tra danza e sociale.
Direttore del magazine è Claudio Arrigoni, giornalista sportivo e commentatore dello sport paralimpico per Rai e Sky; testimonial dell'intera operazione è Anna Maria Prina, ex direttrice per 32 anni Scuola di ballo del Teatro alla Scala, personalità di spicco della danza italiana, coinvolta dal settembre 2011 nel lavoro con la Cie MixAbility Dreamtime.
27/12/2015
Recensioni-Teatro alla Scala

Cinderella

Apertura della stagione di balletto scaligera

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Ringraziamo Manuela Binaghi per aver offerto il suo punto di vista della prima serata del 19 dicembre 2015 di Cinderella.

Musica: Sergej Prokof'ev. Coreografia: Mauro Bigonzetti. Assistente Coreografo: Roberto Zamorano. Direttore: Michail Jurowski. Scene e luci: Carlo Cerri. Costumi: Maurizio Millenotti. Costumista collaboratore: Irene Monti. Video designer: Carlo Cerri, Alessandro Grisendi e Marco Noviello.

Polina Semionova (Cenerentola). Roberto Bolle (il principe). Antonella Albano, Virna Toppi (le sorellastre). Stefania Ballone (la matrigna). Antonino Sutera, Claudio Coviello, Eugenio Lepera, Walter Madau
(gli amici del principe). Nicoletta Manni (la fata madrina). Chiara Fiandra, Lusymay Di Stefano, Antonina Chapkina, Denise Gazzo (le fate delle stagioni). Christian Fagetti (il padre).

Non è fuggita con il suo principe su una zucca trasformata in carrozza e neppure ha perso la fatidica scarpetta ma una gonnellina, all’implacabile scoccare della mezzanotte. In un’atmosfera alla twilight, un po’ dark e arcigna, in un’avvincente scenografia in 3d, la Cinderella di Mauro Bigonzetti, in scena al Teatro alla Scala fino al 15 gennaio, ha acceso gli animi e suscitato discussioni tra chi l’ha amata a prima vista e chi, come me, ha dovuto digerire, con un po’ di delusione, alcuni vuoti poetici, soprattutto nei passi a due dei protagonisti. Le due star, Roberto Bolle e Polina Semionova sembravano un po’ intrappolati in una coreografia che non li faceva volare sulle vette che giustamente si meritano e che la strepitosa musica di Prokof’ev, eseguita magistralmente dal maestro russo Michail Jurowski, esige. Due aquile, insomma un po’ chiuse in una gabbia che non hanno suscitato quelle emozioni che, solitamente si colgono, al primo incontro tra due innamorati . E’ successo che il posto da primadonna l’ha conquistato la bravissima Stefania Ballone, nel ruolo della perfida, grottesca matrigna, una sorta di uomo in gonnella, che sferra pugni, sorrisi, carezze accompagnata dalle due grintose e comiche sorellastre (Antonella Albano e Virna Toppi) in tutù corto e che aprono la scena del primo atto dietro tre statuari costumi ottocenteschi in cartone. Dal collo degli abiti spuntano i visi delle tre famigerate donne, che muovono il collo un po’ alla Totò, gesticolano, sovrastate, per alcuni minuti, da un affilato taglio di luce rosso fuoco. La scenografia in 3d curata da Alessandro Grisendi e Marco Noviello, con le calde luci di Carlo Cerri e i magnifici costumi di Maurizio Millenotti che s’ispirano all’Ottocento, al musical, alla pittura spagnola barocca, in un mélange di materiali e colori che ricordano lo stile di Velazquez, è piaciuta e il pubblico ha accolto la novità con calorosi applausi. Riuscite le scene di gruppo dei ballerini scaligeri, tutti in ottima forma e trascinati con entusiasmo dal coreografo in questa fiaba animata dalle quattro fate (Chiara Fiandra, Lusymay Di Stefano, Antonina Chapkina e Denise Gazzo) che danzano accompagnate dai cicli delle quattro stagioni all’interno delle suggestive proiezioni di un grande albero che muta i colori. Romantico e toccante il passo a due tra Cenerentola e il padre, il bravo Christian Fagetti.

Si ringrazia per la concessione delle foto Brescia-Amisano, cortesia Teatro alla Scala.

INFORMAZIONI

Prossime rappresentazioni 30, 31 dicembre 2015; 3, 5, 7, 12, 14, 15 gennaio 2016

Per informazioni sui prezzi dei biglietti e i cast www.teatroallascala.org



Manuela Binaghi