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Dreamtime Dance Magazine
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Direttrice Editoriale: Paola Banone Fotografo: Franco Covi
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Editoriale
Dreamtimedancemagazine, redazione nata in una periferia milanese in cui abbiamo la nostra sede operativa. Siamo cresciuti come una redazione giovane, diversa e indipendente, per viaggiare nel mondo della danza e di molto altro, dal balletto al contemporaneo, dal teatrodanza al mixability. Un magazine edito dall'Associazione Culturale Vi.d.A., produttore del Festival Internazionale Dreamtime: danza senza limiti, che della Mixed Abilities Dance ha fatto la sua bandiera. Il magazine si avvale della collaborazione di affermati professionisti, nuove leve, sguardi molteplici sul complesso mondo della danza. Paola Banone, direttrice del festival Dreamtime, coordinatrice del magazine, ricercatrice, da tanti anni compie un lavoro mirato sul mixability e sulla relazione tra danza e sociale.
Direttore del magazine è Claudio Arrigoni, giornalista sportivo e commentatore dello sport paralimpico per Rai e Sky; testimonial dell'intera operazione è Anna Maria Prina, ex direttrice per 32 anni Scuola di ballo del Teatro alla Scala, personalità di spicco della danza italiana, coinvolta dal settembre 2011 nel lavoro con la Cie MixAbility Dreamtime.
15/07/2013
Festivals-Internazionali

Cahin-Caha cirque bastardo, presenta ROSE

Alla fine un circo vietato ai bambini!

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Dal 10 al 18 luglio presso Espace Vincent de Paul alle 22.55 ( pausa il 12 luglio), Ile Piot (tendone da circo climatizzato).
Lo spettacolo in programma come annunciato comincia con trenta minuti di ritardo ma vi assicuriamo che l'attesa ne é valsa la pena.
Tutto comincia con una atmosfera da avant spettacolo nel periodo tra la due guerre, ma potremmo anche essere a Parigi in tempi piu' recenti Chez Madame Arthur noto locale di Mont Martre a Parigi oppure in una Berlino post bellica.
L'atmosfera fin dall'inizio è comica/ludica e siamo sotto un tendone da circo, al Festival d'Avignon 2013 con un nuovo spettacolo della compagnia Cahin~Caha di Marsiglia, diretta da Gulko in scena con quattro performers danzatori, equilibristi e trapezisti.
Lo spettacolo é costituito da una serie di siparietti montati con una regia quasi televisiva, senza tempi morti ne cadute di ritmo.
In scena tutte le specialità circensi: corda, acrobazie aeree, cabaret, travestitismo, clownerie e pure un fachiro con un coinvolgimento del pubblico totale.
Ritmo serrato e il tormentone di un sesso sfacciato spinto ed esagerato - fatto pure con mamma orso e il suo piccolo orsacchiotto ma per fortuna sono pupazzi e il tutto risulta tragicomico.
La contaminazione di generi e stili non puo' prescindere dalla Contact Dance Improvvisation stile trasversale e meta-danza di tutti gli stili di danza contemporanea.
Lo spettacolo propone mille stimoli che ci fanno riflettere sul nostro mondo contemporaneo in un continuo gioco di scambio di ruoli, sessi e generi;
Un plauso ai cinque performers bravisimi ed affiatati con cambi di vestiti veloci e a vista, con un coinvolgimento del pubblico rendendolo protagonista dello stesso spettacolo, come nella parte finale dove il pubblico si é "vestito" da giurato, per assistere ad una passerella di un  concorso, pietoso, televisivo con donne  e uomini tutti rigorosamente in bikini, dove alla fine tutti vengono coinvolti in una battaglia a suon di palle (utilizzate anche per studiare la Contact Dance) come se ci trovassimo a "Giochi senza frontiere".
Il clown equilibrista vestito con il tutu a ruota ci diletta su una bicicletta con le sue acrobazie, introducendo il gran finale su trapezio aereo.
Non c'e' mistero che resti inviolato, anche l'intimità e le differenze di genere.
La trapezista bendata in un gioco di alta acrobazia si toglie tutti i vestiti, quasi una sfida con la morte fino a rimanere nuda e togliersi quel vestito...da uomo. Una nudità sfacciata ma che diverte e che non disturba.
Per lascirvi il gusto di vedere uno spettacolo cosi' sorpendente vi lasciamo con le parole recitate da Gulko: "Cercate di restare in uno stato di confusione, in uno spazio dove tutto é possibile, state aperti, sempre piu' aperti, fino al punto di farvi male, fino alla morte."  Questo é il senso del lavoro di un artista che produce arte e cerca un senso del suo esistere nel mondo apparentemente allo sfascio ma dove c'e' ancora tempo e spazio per giocare e divertirsi;

Paola Banone