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Dreamtime Dance Magazine
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Direttrice Editoriale: Paola Banone Fotografo: Franco Covi
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Editoriale
Dreamtimedancemagazine, redazione nata in una periferia milanese in cui abbiamo la nostra sede operativa. Siamo cresciuti come una redazione giovane, diversa e indipendente, per viaggiare nel mondo della danza e di molto altro, dal balletto al contemporaneo, dal teatrodanza al mixability. Un magazine edito dall'Associazione Culturale Vi.d.A., produttore del Festival Internazionale Dreamtime: danza senza limiti, che della Mixed Abilities Dance ha fatto la sua bandiera. Il magazine si avvale della collaborazione di affermati professionisti, nuove leve, sguardi molteplici sul complesso mondo della danza. Paola Banone, direttrice del festival Dreamtime, coordinatrice del magazine, ricercatrice, da tanti anni compie un lavoro mirato sul mixability e sulla relazione tra danza e sociale.
Direttore del magazine è Claudio Arrigoni, giornalista sportivo e commentatore dello sport paralimpico per Rai e Sky; testimonial dell'intera operazione è Anna Maria Prina, ex direttrice per 32 anni Scuola di ballo del Teatro alla Scala, personalità di spicco della danza italiana, coinvolta dal settembre 2011 nel lavoro con la Cie MixAbility Dreamtime.
13/12/2013
Dance & Disability-Pedagogy

Special Olympic, Movimento Paralimpico e il CIP

Lo sport per tutti

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Special Olympics è un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche per quasi 4.000.000 ragazzi ed adulti, con disabilità intellettiva. Nel mondo sono oltre 170 i paesi che adottano il programma Special Olympics. Il giuramento dell'Atleta Special Olympics è: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”. In Italia Special Olympics è stato inserito nell’ambito dell’attività della Federazione italiana Sport Disabili (FISD) per circa 15 anni. Nel mondo sono oltre 170 i paesi che adottano il programma Special Olympics. Ogni anno una delegazione italiana di atleti viene chiamata a partecipare alternativamente ai Giochi Mondiali (Invernali o Estivi) o a quelli Europei. Special Olympics Inc. è riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale, così come il Comitato Paralimpico. Le due organizzazioni sono separate e distinte. Diverse le premesse, diversa la filosofia che muove le due organizzazioni. Mentre il Comitato Paralimpico opera coerentemente con i criteri dei Giochi Olimpici con gare competitive riservate ai migliori, Special Olympics ovunque nel mondo e ad ogni livello (locale, nazionale ed internazionale), è un Programma educativo, che propone ed organizza allenamenti ed eventi solo per persone con disabilità intellettiva e per ogni livello di abilità. Le manifestazioni sportive sono aperte a tutti e premiano tutti, sulla base di regolamenti internazionali continuamente testati e aggiornati per mettere in risalto quello che è il massimo sviluppo potenziale di ciascun atleta. La mission di questo Movimento è di promuovere gli allenamenti e la pratica dello sport olimpico per individui con disabilità intellettive e dare loro la possibilità di diventare cittadini utili alla società e quindi accettati, apprezzati, e rispettati dall’intera comunità. Tra le strutture dell’Associazione, il Laboratorio Nazionale o National Team è la struttura nazionale preposta ad approfondire e curare gli aspetti tecnici, organizzativi, educativi, scientifici e psicopedagogici delle varie attività, iniziative e progetti promossi da Special Olympics Italia a livello nazionale ed anche territoriale (articolo 21 dello Statuto) 

IL MOVIMENTO PARALIMPICO E IL CIP (Comitato italiano paralimpico) Il movimento paralimpico internazionale deve la sua nascita al neurochirurgo inglese Sir Ludwig Guttmann, il primo ad avviare alla pratica sportiva i reduci britannici che, nel corso della II Guerra Mondiale, riportando una lesione midollare, venivano ricoverati presso la “Spinal Injuries Unit” di Stoke Mandeville, il “Padre” della Sport Terapia e del paralimpismo in Italia è stato invece il dottor Antonio Maglio. E' lui l’ideatore ed il propugnatore della prima Olimpiade per atleti paraplegici. In Italia erano i primi Anni ’50 e, purtroppo, imperava una scarsa Cultura in materia di handicap. Antonio Maglio favorì un nuovo approccio al tema della disabilità, proponendo ai pazienti disabili del Centro Paraplegici di Ostia “Villa Marina”, voluto nel 1957 dall’Inail, di cui Antonio Maglio fu vicedirettore e primario, l'avviamento allo sport come pratica riabilitativa e di recupero dell'autostima.   Antonio Maglio fece esattamente quello che Ludwig Guttmann praticava a Stoke Mandeville ma ampliò notevolmente i programmi e con la proposta di discipline quali nuoto, pallacanestro, tennistavolo, getto del peso, lancio del giavellotto, tiro con l’arco, scherma e corsa in carrozzina. La Federazione nacque nel 1981 con la denominazione Federazione Italiana per lo Sport degli Handicappati (FISHa), ottenendo l'adesione al CONI. Nel 1987 venne riconosciuta ufficialmente dal Comitato Olimpico. Il 17 novembre 1990 assunse la nuova denominazione di Federazione Italiana Sport Disabili (FISD), nella quale confluirono anche la Federazione Italiana Ciechi Sportivi e la Federazione Italiana Silenziosi d’Italia (quest'ultimi staccatosi nel 1996 a seguito della rottura a livello internazionale tra CSSI e IPC). Il 16 marzo 2005 diviene Comitato Italiano Paralimpico (CIP), da cui dipendono le Federazioni Sportive Paralimpiche e le Discipline associate. Il CIP riconosce 11 Discipline sportive paralimpichee 20 Federazioni Sportive Paralimpiche, attraverso le quali organizza l’attività agonistica nazionale ed internazionale Grazie al riconoscimento da parte dello Stato, il CIP ha assunto il ruolo, di fatto e di diritto, di Confederazione delle Federazioni e Discipline Sportive Paralimpiche, sia a livello centrale che territoriale, alla stregua del CONI per lo sport olimpico, mantenendo il compito di garantire la massima diffusione dell’idea paralimpica ed il più proficuo avviamento alla pratica sportiva delle persone disabili, in stretta collaborazione con il CONI stesso. Il CIP disciplina, regola e gestisce le attività sportive per persone disabili sul territorio nazionale, secondo criteri volti ad assicurare il diritto di partecipazione all’attività sportiva in condizioni di uguaglianza e pari opportunità. Per quanto riguarda l’agonismo di alto livello, il CIP coordina e favorisce la preparazione atletica delle rappresentative paralimpiche delle diverse discipline in vista degli impegni nazionali ed internazionali e soprattutto dei Giochi Paralimpici, estivi ed invernali, che si svolgono, circa due settimane dopo i Giochi Olimpici, nelle stesse sedi e strutture utilizzate per le Olimpiadi. Ad oggi, il CIP riconosce oltre quaranta entità sportive, tra federazioni paralimpiche, discipline paralimpiche, enti di promozione paralimpica ed associazioni benemerite paralimpiche.

Gabriella Moret