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Dreamtime Dance Magazine
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Direttrice Editoriale: Paola Banone Fotografo: Franco Covi
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Editoriale
Dreamtimedancemagazine, redazione nata in una periferia milanese in cui abbiamo la nostra sede operativa. Siamo cresciuti come una redazione giovane, diversa e indipendente, per viaggiare nel mondo della danza e di molto altro, dal balletto al contemporaneo, dal teatrodanza al mixability. Un magazine edito dall'Associazione Culturale Vi.d.A., produttore del Festival Internazionale Dreamtime: danza senza limiti, che della Mixed Abilities Dance ha fatto la sua bandiera. Il magazine si avvale della collaborazione di affermati professionisti, nuove leve, sguardi molteplici sul complesso mondo della danza. Paola Banone, direttrice del festival Dreamtime, coordinatrice del magazine, ricercatrice, da tanti anni compie un lavoro mirato sul mixability e sulla relazione tra danza e sociale.
Direttore del magazine è Claudio Arrigoni, giornalista sportivo e commentatore dello sport paralimpico per Rai e Sky; testimonial dell'intera operazione è Anna Maria Prina, ex direttrice per 32 anni Scuola di ballo del Teatro alla Scala, personalità di spicco della danza italiana, coinvolta dal settembre 2011 nel lavoro con la Cie MixAbility Dreamtime.
21/04/2015
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L'imperdibile "Ruggito" di Michela Lucenti e Balletto Civile

Teatro della Tosse Genova

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Un teatro a pozzo, la visuale è ‘dall’alto’, la prima fila di poltroncine per gli spettatori è sullo stesso piano del palcoscenico, predomina il grigio: stiamo per assistere a uno spettacolo di Tanztheater, sembra di essere davvero nei teatri civici (gli Staatstheater) di Germania. Poi il palco lo attraversa lei… Pina?! No. Giovedì 16 aprile 2015 lo staff al completo di «Dreamtime» assiste presso il Teatro Out Off di Milano allo spettacolo Ruggito prodotto da Balletto Civile, sotto la direzione artistica di Michela Lu-centi, che a Pina Bausch somiglia davvero, in tutto. Michela Lucenti Pina Bauch l’ha conosciuta divvero. Con la compagnia del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch Lucenti ha studiato e danzato una stagione, acquisendo e interiorizzando il concetto di teatro totale, che dagli anni ’70/’80 con-traddistingue l’estetica dei secoli XX e XXI. Ruggito comincia quando una donna in nero (Michela, cioè ‘Pina’) entra in un centro commerciale, per cercare un prodotto nel negozio di giocattoli. Il centro commerciale è un microcosmo con i tempi tutti alterati rispetto al consueto, come se la donna entrasse in una bolla: ognuno lì vive la propria frustrazione nell’alienazione. Sei vite aliene ‘estrenee’ si intrecciano in una normale giornata di lavoro: la donna in nero, un clown deluso, una disicantata ragazza delle pulizie, un cuoco che perde il proprio lavoro, la sua superiore incapace di gestire la propria vita, un aspirante pornoattore al primo colloquio di lavoro. Si incrociano per brevi e fortuiti momenti, in cui si affaccia la realtà di oggi: la mancanza di comuni-cazione diretta, che si tramuta in afasia e incapacità di relazionarsi. La ragazza delle pulizie sgrida l’aspirante pornoattore che entra nel bagno «appena lavato»; il clown fa una propria stonata dedica d’amore all’intrigante donna in nero, che dopo un ingarbugliato passo a due chiede «magari» di scambiarsi i numeri di cellulare; la direttrice licenzia il cuoco che si era attardato nel fumare una sigaretta insieme all’aspirante pornoattore, per poi la sera restare lei ‘lasciata a casa’ da un marito che non la considera se non attraverso regali costosi; il pessimo provino (ma concluso con l’assunzione) del pornoattore con la morale conclusiva che «ognuno usi al meglio la dote che ha». Pochi passi, poche senquenze, poche parole fini in parte a sé stesse, nessuna linea pura, solo corpi intrecciati in linee fratte, che testimoniano la vocazione naturale alla ‘socialità’ dell’uomo, ma l’incapacità di esprimerla. In questo il Tanztheater riprendendo la poetica tedesca dell’Ausdruckstanz (danza di espressione, grazie al mescolamento delle arti (danza, canto e recitazione), unite a una grande capacità di riempire la scena di ‘epressione’, è la migliore forma artistica in cui il l’espeienza del quodidiano prende vita nel suo Ruggito di denunzia.

Si ringrazia per la concessione delle foto Alberto Calcinai.

Ideazione: Michela Lucenti, Maurizio Camilli.
Interpreti: Maurizio Camilli, Ambra Chiarello, Mirko Lo Piccolo, Michela Lu-centi, Alessandro Pallecchi, Giulia Spattini.
Luci: Stefano Mazzanti.
Produzione: Balletto CIvile.
INFO 
Teatro Out Off, Milano dal 14 al 19 aprile 2015 Prima Nazionale
Teatro della Tosse, Genova 21 e 22 aprile 2015
www.teatrodellatosse.it 


Domenico Giuseppe Muscianisi