X Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più, o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la Cookie Policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
Dreamtime Dance Magazine
RICERCA NEL SITO CERCA
I nostri Partners

festival dreamtime Liberamente europa Baslini metalli spa Save spa Tamberlow snc - Siti web

Dreamtime social Pagina facebook Viaggiatori dell'anima Canale Youtube Dreamtime Profilo Twitter Dreamtime
Contatti:
Direttrice Editoriale: Paola Banone Fotografo: Franco Covi
Easy and safe,
please make a donation
Inserisci qui il tuo indirizzo mail per iscriverti alla nostra Newsletter:
Invia
Editoriale
Dreamtimedancemagazine, redazione nata in una periferia milanese in cui abbiamo la nostra sede operativa. Siamo cresciuti come una redazione giovane, diversa e indipendente, per viaggiare nel mondo della danza e di molto altro, dal balletto al contemporaneo, dal teatrodanza al mixability. Un magazine edito dall'Associazione Culturale Vi.d.A., produttore del Festival Internazionale Dreamtime: danza senza limiti, che della Mixed Abilities Dance ha fatto la sua bandiera. Il magazine si avvale della collaborazione di affermati professionisti, nuove leve, sguardi molteplici sul complesso mondo della danza. Paola Banone, direttrice del festival Dreamtime, coordinatrice del magazine, ricercatrice, da tanti anni compie un lavoro mirato sul mixability e sulla relazione tra danza e sociale.
Direttore del magazine è Claudio Arrigoni, giornalista sportivo e commentatore dello sport paralimpico per Rai e Sky; testimonial dell'intera operazione è Anna Maria Prina, ex direttrice per 32 anni Scuola di ballo del Teatro alla Scala, personalità di spicco della danza italiana, coinvolta dal settembre 2011 nel lavoro con la Cie MixAbility Dreamtime.
05/05/2015
Reviews-Teatro alla Scala

Cenerentola della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala

Recita del 29. 4. 2015, prima

---
Musica: Sergej Sergeevič Prokof’ev. Coreografia: Frédéric Olivieri. Scene: Angelo Sala. Luci: Andrea Giretti.

Cenerentola: Caterina Bianchi. Principe: Fabio Rinieri. Sorellastre: Maria Vittoria Muscettola, Benedetta Montefiore. Fata Madrina: Martina Dalla Mora. Matrigna: Léa Thomasson. Amico del Principe: Domenico Di Cristo. Maître à danser: Andrea Crescenzi.

«I sogni son desideri / di felicità, / […] tu sogna e spera fermamente, / dimentica il presente / e il sogno realtà diverrà», con queste parole di Mino Reitano, la fata Smemorina consola Cenerentola nello sceneggiato d’animazione Disney del 1950. Cenerentola è la fiaba per antonomasia, la fiaba che interpreta meglio di qualunque altra la magia dei sogni. Per questo motivo e con questo proposito, il Mº Frédéric Olivieri ha deciso di far rivivere la magia sulle note trasognanti dell’op. 87 Zoluška (Cenerentola) di Sergej S. Prokof’ev ai suoi allievi.
Il 29 aprile, Giornata Mondiale della Danza, ha visto la prima dello spettacolo Cenerentola degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, su coreografie del Direttore Mº Olivieri, con il contributo scenografico (trucco, costumi e luci) di allievi ed ex allievi degli altri corsi dell’Accademia Teatro alla Scala. Lo spettacolo sul palco del Piccolo Teatro Strehler è inserito nel cartellone La lunga estate al Piccolo per Expo 2015 e avrà repliche fino al 3 maggio.
Gli allievi hanno dimostrato noteveli capacità nell’interpretare le non facili coreografie create per loro dal Direttore della Scuola di Ballo, sulla musica difficile e di alto spessore «nel solco della tradizione del balletto classico russo» (Prokof’ev). Molto brava è stata Caterina Bianchi dal 6º corso a tenere la scena tra primo e secondo atto, elegante e preciso Fabio Rinieri nel Principe. Insieme, sono riusciti da professionisti a rendere l’innamoramento, il culmine che il compositore (grande amante di fiabe) desiderava per il suo balletto. Divertente il trio della Matrigna con le Sorellastre, soprattutto nella scena al ballo di corte dell’atto II. In particolare, intensa è stata Léa Thomasson nella prima scena, in cui nel passo a due con Cenerentola ha reso molto convincente la cattiveria della matrigna per aver trovato la foto della madre, culminata nel versare la cenere addosso alla ragazza, scena con cui si spiega il nome della protagonista. Apprezzabile l’interpretazione di Andrea Crescenzi nel maestro di ballo: preciso e ‘filologico’ nella presentazione e nell’atteggiamento dell’epoca. A suo agio sulla scena, attento ai particolari delle scene, teatrale nei suoi ampli ports de bras e nei veloci giri è stato Domenico Di Cristo, adatto a rendere le sfumature festaiole e mondane dell’Amico del Principe. Infine, le coreografie prevedevano due scene di carattere durante la ricerca della ragazza che aveva perso la scarpetta, una di danza spagnola e una di danza orientale. Sensuale e misteriosa nel ruolo — come nel suo nome — l’allieva che ha interpretato l’odalisca, dalle grandi doti in altezza delle gambe e flessibilità, che da sempre sono usate per esprimere il carattere orientale nel balletto classico.
(ndr Carolina Sangalli e' il nome dell'allieva che ha interpretato l'odalisca).

Si ringraziano per la concessione delle foto Alessia Santambrogio e Andrea Angeli.


Domenico Giuseppe Muscianisi