X Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più, o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la Cookie Policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
Dreamtime Dance Magazine
RICERCA NEL SITO CERCA
I nostri Partners

festival dreamtime Liberamente europa Baslini metalli spa Save spa Tamberlow snc - Siti web

Dreamtime social Pagina facebook Viaggiatori dell'anima Canale Youtube Dreamtime Profilo Twitter Dreamtime
Contatti:
Direttrice Editoriale: Paola Banone Fotografo: Franco Covi
Un modo semplice e sicuro per sostenere le attività del magazine
Inserisci qui il tuo indirizzo mail per iscriverti alla nostra Newsletter:
Invia
Editoriale
Dreamtimedancemagazine, redazione nata in una periferia milanese in cui abbiamo la nostra sede operativa. Siamo cresciuti come una redazione giovane, diversa e indipendente, per viaggiare nel mondo della danza e di molto altro, dal balletto al contemporaneo, dal teatrodanza al mixability. Un magazine edito dall'Associazione Culturale Vi.d.A., produttore del Festival Internazionale Dreamtime: danza senza limiti, che della Mixed Abilities Dance ha fatto la sua bandiera. Il magazine si avvale della collaborazione di affermati professionisti, nuove leve, sguardi molteplici sul complesso mondo della danza. Paola Banone, direttrice del festival Dreamtime, coordinatrice del magazine, ricercatrice, da tanti anni compie un lavoro mirato sul mixability e sulla relazione tra danza e sociale.
Direttore del magazine è Claudio Arrigoni, giornalista sportivo e commentatore dello sport paralimpico per Rai e Sky; testimonial dell'intera operazione è Anna Maria Prina, ex direttrice per 32 anni Scuola di ballo del Teatro alla Scala, personalità di spicco della danza italiana, coinvolta dal settembre 2011 nel lavoro con la Cie MixAbility Dreamtime.
24/03/2016
Interviste-Video Interviste

Intervista ad Alessandro Bigonzetti

Aldo Sancricca ha raccolto per noi questa bella intervista.

-
Nel foyer del Teatro Nazionale, tra una prova e l’altra della sua nuova creazione per la scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, incontro Alessandro Bigonzetti, maître e coreografo.

Nato a Roma in una famiglia votata all’arte (lo zio Mario famoso maître degli anni sessanta, la sorella con un passato da ballerina e il fratello Mauro recentemente nominato direttore del Teatro alla Scala di Milano), inizia gli studi presso L’Accademia Nazionale di Danza per poi trasferirsi successivamente alla scuola del Teatro dell’Opera di Roma, dove si diploma. Vanta una lunghissima carriera nelle più prestigiose compagnie italiane: Aterballetto, Teatro dell’Opera, Balletto di Toscana, Teatro Comunale di Firenze e Teatro alla Scala di Milano dove ha ballato un vasto repertorio, che va dai grandi classici ai coreografi dei nostri giorni come George Balanchine, Roland Petit, Hans Van Manen, Angelin Preljocaj e Jean Christophe Maillot.

Alessandro, nella tua lunga carriera qual è stata la compagnia che ti ha dato di più a livello artistico?
“Senza dubbio il Balletto di Toscana. In particolare, la direttrice Cristina Bozzolini è stata un punto di riferimento insostituibile per il mio percorso: mi ha insegnato il senso del rigore e della disciplina, aspetti indispensabili per un danzatore e che cerco di trasmettere quotidianamente nel mio lavoro di maître e di coreografo.”

Da ballerino a coreografo: come ti trovi in questo ruolo?
“Mi appassiona creare balletti. Tuttavia devo ammettere che non è semplice in Italia: a differenza di altri paesi i mezzi a disposizione sono di gran lunga inferiori. Così, la carenza di strutture e di risorse economiche, induce a portare in scena le versioni più consacrate dei grandi classici a discapito delle nuove proposte. In tal senso, confido molto nei nuovi direttori dei teatri italiani ed esteri e nella loro volontà di salvaguardare la danza adottando scelte attuali. Perché la danza è giovane.”

Hai un coreografo di riferimento a cui ti ispiri?
“Amo molto Balanchine e lo reputo uno di quei coreografi intramontabili. Pur avendo avuto l’opportunità di ballare soltanto Who Cares nel mio periodo al Teatro alla Scala, mi colpisce il fatto che ogni suo lavoro abbia un stretto rapporto con la partitura musicale, una sorta di sinestesia tesa a far vedere la musica ed ascoltare la danza.”

Quali sono i tuoi impegni al momento?
“Sono reduce da una settimana a Genova dove sono stato invitato come maître per la compagnia di Angelin Preljocaj, esperienza non solo divertente ma anche emozionante, perché da giovanissimo ho avuto l’opportunità di ballare una sua coreografia e lavorare a stretto contatto con lui al Balletto di Toscana. Nel contempo sono stato chiamato anche da Eleonora Abbagnato come maitre al Teatro dell’Opera di Roma e con grande soddisfazione sto lavorando alla realizzazione del saggio della scuola diretta da Laura Comi dove, per il secondo anno, mi occupo della parte accademico-didattica.”

Progetti futuri?
“Vivo molto alla giornata ma mi auguro di ricevere da qui a poco più proposte possibili per poi scegliere quelle più stimolanti. Nel frattempo andrò in aprile nella bellissima Palermo per un mese come maître del Teatro Massimo. Tra i miei impegni fissi c’è sicuramente l’Estate Fiesolana di cui sono il direttore artistico dopo che il Ministero mi ha dato un incarico senza portafoglio. Si tratta di una vera e proprio sfida riuscire ad organizzare serate e spettacoli senza alcun fondo, ma con grande onore ho accettato questa posizione e con grande soddisfazione siamo riusciti a riportare la danza nel bellissimo Teatro Romano di Fiesole, dopo quasi dieci anni di assenza ed invitare le piccole realtà locali oltre agli astri nascenti delle compagnie più importanti.”


Aldo Sancricca